domenica 12 novembre 2017

Tassi Millenari del Surrey: Crowhurst e Tandridge

Il Tasso di St George a Crowhurst

In Inghilterra ogni antica chiesa è circondata da un cimitero di vecchie tombe su cui veglia un albero di Tasso, con le dense fronde che arrivano spesso a lambire le mura della costruzione. In effetti il Tasso nella terra di Albione è per eccellenza l’albero dei cimiteri, ricoprendo lo stesso ruolo che da noi è rivestito dal Cipresso comune, secondo una tradizione che risale probabilmente all’epoca dei Celti. (Sul simbolismo del tasso, vedi PostStorie di Alberi: il Tasso, albero della morte e della rinascita”). Sul motivo di questa scelta si possono solo fare delle ipotesi, che si ricollegano al fatto che il Tasso è estremamente velenoso, e quindi associato da sempre alla morte. Senza dimenticare che in Gran Bretagna, almeno fino al 1700, fu l’unico albero di una certa dimensione sempreverde, se si esclude l’Agrifoglio, carattere che insieme alla lunghissima vita ben si presta a farne un simbolo di immortalità. Il naturale rispetto tributato ai luoghi di sepoltura, la possibilità di un monitoraggio continuo dello stato di salute degli alberi, e la conseguente accurata manutenzione degli stessi, consente ai Tassi dei cimiteri di godere di una vita secolare.
Le piccole e ritirate chiese dedicate a Saint George (XII secolo) e a Saint Peter (XI secolo), sperse nelle verdeggianti e bucoliche campagne del Surrey a poca distanza l’una dall’altra, non fanno certo eccezione: la particolarità dei Tassi che ivi risiedono sta nel fatto che ambedue sono più che millenari. Che età abbiano con precisione i due vegliardi nessuno è in grado di dirlo, ma alcuni esperti parlano di almeno 1.500 anni, e qualcuno azzarda assai oltre, fino agli improbabili, per quanto affascinante risulti la cosa, 4.000 anni. Le chiese in questione si trovano a circa un’ora di treno a sud est di Londra, la prima in prossimità del minuscolo villaggio di Crowhurst, la seconda non lontano da Tandridge, piccolo paese con tanto di stazione ferroviaria. Non sono affatto facili da raggiungere, in quanto non sono servite da mezzi pubblici, e mi ero quindi preparato ad una robusta scarpinata per visitarle, assai preoccupato per la previsione di pioggia imminente. Poi Johnny, la persona nella cui casa ero ospite, mi ci ha accompagnato in macchina, con grande gentilezza ed anche sforzo, visto che purtroppo ha le gambe paralizzate ed è su una seggiola a rotelle. Ne approfitto per ringraziarlo ancora.

Il Tasso (Taxus baccata) della chiesa di St George a Crowhurst
Se il Tasso fu considerato nell’antichità una porta di passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti, porta che si apriva il primo di novembre nel giorno di Samain (l’attuale festa di Halloween), che per i Celti segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’anno nuovo, allora il tasso di Crowhurst si presta ad incarnarne il simbolismo in maniera perfetta. Sul lato del tronco che guarda verso il sorgere del sole, infatti, si apre una minuscola porta, soqquadrata dalla crescita del legno, inverdita dal muschio, e con i serramenti arrugginiti e resi cigolanti dal tempo, che sembra proprio l’accesso al mondo degli inferi. La porta, che conduce alla grande cavità interna del fusto, sarebbe stata installata nel 1820, contestualmente al barbaro ampliamento della cavità, la quale ha un diametro attuale di circa 1 metro e ottanta centimetri. La “stanza” ricavata nel fusto era arredata con panche ed un tavolo. Non si sa bene che uso avesse: probabilmente la usava il parroco nelle calde giornate estive, oppure era un bugigattolo adoperato dal becchino come rimessa; secondo un’altra versione, era in uso al locandiere di Crowhurst, forse come camera aggiuntiva della locanda. In un testo del 1865 si racconta di come la stanza fungesse anche da riparo per i partecipanti alla veglia che si teneva annualmente la notte prima della Domenica delle Palme. Nel 1845 una violenta bufera danneggiò severamente la chioma dell’albero, rompendo alcune delle branche principali e causando il collasso di buona parte di ciò che costituiva il “tetto” della stanza. Quando il tronco venne scavato nel 1820, gli abitanti del villaggio trovarono una palla di cannone incastrata nel legno, risalente alla prima fase della guerra civile inglese (1642 – 1649), che oppose il re Carlo I al parlamento, guidato da Oliver Cromwell. Palla probabilmente destinata alla Mansion House, che si trova di fronte alla chiesa, e che era una roccaforte dei sostenitori del re. Una mattina durante la seconda guerra mondiale la palla scomparve misteriosamente, e fu ritrovata alcuni anni dopo durante lo smantellamento del campo dell’esercito canadese, forse portata via come souvenir da un soldato; fu quindi rimessa nella chiesa, dove si trova tuttora.
Curiosamente c’è un'altra chiesa dedicata allo stesso santo, in un villaggio del Sussex che porta pure lui il nome di Crowhurst, e anch’essa ospita un Tasso considerato millenario. Il fatto ha comprensibilmente causato non pochi equivoci nella letteratura e nella storia che riguarda i due alberi.

Tasso di Crowhurst. Particolari del fusto.
Il Tasso di Crowhurst del Surrey si situa dal lato est della chiesa, adiacente al lato corto della navata: entrando nel recinto che circonda la costruzione ed il suo cimitero appare una chioma ovale, folta e compatta, che giunge quasi fino a terra e che sovrasta abbondantemente il tetto della chiesa, pur senza superare gli 11 – 12 metri di altezza. Ma è solo avvicinandosi che l’albero mostra in pieno la sua magnificenza. Il suo tronco, letteralmente immerso tra le lapidi di tombe vecchie anche più di 200 anni, rende agli occhi un’immagine che rimanda direttamente alla preistoria dell’umanità. Non resta più niente della regolare forma circolare a cui siamo abituati per gli alberi normali. Una sottile parete esterna circonda il cuore vuoto, ed il legno si contorce in pieghe che disegnano figure bizzarre e surreali, con i tanti fori, prodotti dalla caduta di vecchi rami, che lasciano filtrare una debole luce. Da un lato sembra quasi formato da possenti irregolari colonne che affondano individualmente nel suolo. E quella misteriosa porta che aggiunge un tocco di mistero al tutto.

 
A giudicare dalla vitalità della chioma, e considerata l’età, l’albero si trova in discreto stato di salute, anche se buona parte del tronco è costituito da legno morto in precario stato di equilibrio e stabilità. Nel 1955 Swanton definì l’albero “infelice”, considerando che avesse sofferto l’eccessivo taglio delle radici provocato dall’apertura delle tombe. Alcuni rami che si distaccano orizzontalmente dal fusto sono stati opportunamente puntellati con dei pali in legno; nell’inverno 1999/2000 fu asportata una branca viva che si era rotta alla base, e che formava una sorta di arco verso l’esterno.


Il Tasso di Crowhurst si ritrova citato a partire dagli inizi del XVII. secolo in numerose opere e/o documenti, siano esse guide turistiche, libri sugli alberi o compendi sull’agricoltura; gli fu anche dedicata una poesia agli inizi dell’800, e se ne parla in una novella del 2005 del francese Luc Baba. Da questi scritti è possibile ricostruire le “recenti” vicende dell’albero, e si hanno inoltre notizie particolarmente interessanti sulle dimensioni del tronco e sulla sua evoluzione nel tempo. La prima misura fu presa nel 1630 dall’allora Vicario della chiesa, e la circonferenza dell’albero a 1,5 metri dalla base risultò essere di 30 piedi, ovvero 9,14 metri. In seguito la grandezza del fusto è stata rilevata molte altre volte, in particolare durante l’800, fino all’anno 1999, in cui fu misurata una circonferenza di 9,72 metri. In 369 anni il nostro albero ha accresciuto la sua circonferenza di soli 58 cm, corrispondenti a circa 1,6 mm all’anno. Per quanto riguarda l’età, il valore più ricorrente nelle stime degli esperti è di 1.500 anni ma, vista la lentezza della crescita, perlomeno quella che si è avuta negli ultimi 4 secoli, potrebbero essere molti di più, quanti di più Dio solo lo sa!

Il Tasso di St Peter a Tandridge
Quando sono sceso di macchina per visitare il Tasso di Tandridge, Johnny sorridendo mi ha detto che forse lo avrei dovuto cercare a lungo, e per questo si era portato qualcosa da leggere. Gli ho risposto che non credevo mi ci sarebbe voluto molto. Infatti appena varcata la soglia del recinto che circonda l’antica chiesetta di St Peter ed il suo immancabile cimitero, l’albero mi è subito apparso in tutto il suo splendore a dominare l’intero ambiente. Situato sul lato ad ovest della costruzione, è un esemplare eccezionalmente alto per la sua specie, elevandosi quasi fino a raggiungere i 20 metri, ed espande la sua immensa chioma per alcune decine di metri, a proteggere e confortare le tombe circostanti. Rispetto all’onirico tronco del Tasso di Crowhurst questo appare meno frastagliato e più regolare, formato da tre fusti che si separano in prossimità della base, probabilmente sorti dalla rottura del fusto originale. Ogni tronco appare disegnato da una miriade di elementi costoluti uniti tra loro, che si elevano verso il cielo simili alle canne degli organi da chiesa. Curiosamente mi hanno ricordato gli antichi Banyan dell’India, anche se non c’è alcuna relazione, poiché nel Banyan si tratta di radici che scendono verso il basso circondando il tronco originario. La base ha ovviamente la sua bella cavità cavernosa, con le pareti annerite, credo a causa di un antico fuoco acceso all’interno.


Sulla misura della circonferenza non esiste una serie storica come per il Tasso di Crowhurst, ed i dati degli ultimi venti anni sono discordanti tra loro, seppure di pochi centimetri. Nell’incertezza prendo per buono il rilievo del 2007 eseguito dal Woodland Trust ad 1,3 metri da terra, conformemente allo standard del resto d’Europa, che è risultato di 10,5 metri. Il nostro albero è di sesso femminile (poiché nel Tasso i due sessi sono distinti su piante diverse), mentre quello di Crowhurst è probabilmente un maschio, e questo forse spiega il suo aspetto più sgaruppato! La prima menzione scritta del Tasso di Tandridge risale al 1850 ad opera di Brayley, il quale parla di “un grande Tasso, suddiviso in quattro o cinque parti, in stato di rapido decadimento e prossimo alla morte”. A me l’albero è parso assai vitale ed in buona salute, a dimostrazione dell’infinita capacità della specie di rigenerarsi sebbene in età avanzata, e di recuperare vitalità anche quando il suo legno vivo è ridotto al lumicino, caratteristiche che contribuiscono alla voce immortalità nel paradigma del suo simbolismo. Sul lato opposto rispetto alla chiesa, si estende ad altezza d’uomo un grosso ramo che tocca terra dopo una decina di metri. Nel punto di contatto con il terreno ha emesso nuove radici e tre o quattro nuovi giovani alberelli si innalzano vigorosi e gagliardi. Anche questa una particolarità tipica del Tasso, che tra le Gymnosperme (ovvero tra le specie arboree che non sono latifoglie) è rarissima.


La determinazione dell’età rappresenta il solito enigma, come per tutti gli alberi antichi e per il Tasso in particolare, in questo caso reso più complesso da una storia, invero assai poco certa, che circola sulla chiesa di Tandridge. Pare infatti che St Peter sia stata edificata sulle fondamenta di un antico luogo di culto dei Sassoni, popolo di origine germanica che invase l’Inghilterra agli inizi del V. secolo. La costruzione sassone sarebbe stata dotata di una cripta, con la volta in pietra deviata per non danneggiare una radice del Tasso, evidentemente già presente all’epoca. Il condizionale è d’obbligo, poiché sull’esistenza della cripta e della sua volta deviata non esistono prove, né di tipo documentale, né derivanti da scavi archeologici. E nel caso fosse vero, non è neppure certo che le radici che avevano fatto modificare la volta fossero quelle del Tasso attuale, e non appartenessero invece ad un precedente albero. Le radici del Tasso diventano assai sottili già a poca distanza dal fusto e crescono in diametro con estrema lentezza, giungendo anche a notevole distanza. Il Tasso di Tandrige si trova a circa 8 metri dalla parete della chiesa e quindi, se la storia fosse vera, esso era estremamente antico già al tempo dei Sassoni. Sulla scorta di queste considerazioni Allen Meredith, nel libro “The Sacred Yew – Rediscovering the ancient Tree of Life” (Il Tasso sacro – Alla riscoperta dell’antico Albero della Vita), attribuisce all’albero la stupefacente età di 2.500 anni! Più modesto assai rimane invece Pakhenam, che nel suo “Meetings with remarkable trees” (Incontri con alberi straordinari) si accontenta di 1.000 anni, aggiungendo poi che probabilmente è molto più vecchio. Una bella forbice di dati, non c’è che dire! Per concludere l’argomento, una citazione di Alan Mitchell, famoso botanico e dendrologo britannico: “Un’ottima regola empirica è che la maggior parte degli alberi sembrano più vecchi di quello che sono, con l’eccezione dei Tassi, che sono più vecchi di quello che sembrano


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